La storia dei fast food, dall’antichità ai giorni nostri

Cibo da fast food: hamburger e patatine fritte

Alzi la mano chi di noi non ha mai mangiato in un fast food. Che sia per la necessità di consumare un pasto comodo e veloce, oppure per la voglia di mangiare qualcosa di invitante (e spesso economico), questo tipo di ristorazione è ormai entrato a far parte delle abitudini di molte persone. Dal mondo anglosassone, infatti, si è diffusa gradualmente in tutto il mondo, diventando popolare anche nel nostro Paese, malgrado questa alimentazione sia spesso associata al concetto di junk food e a un’idea di cibo poco salutare. In questo articolo, tuttavia, non vogliamo addentrarci in questa tematica, bensì scoprire insieme la storia dei fast food. Quando e come sono nati? Qual è stato il primo fast food? Come si sono evoluti nel tempo? Continua a leggere per sapere di più!

Dai Romani a oggi, tutto sulle origini dei fast food

Pizze
Studio Romantic/shutterstock

Quando si parla di “fast food” ci si riferisce a una ristorazione veloce, caratterizzata da un servizio e da un consumo rapidi, dove le pietanze sono costituite principalmente da preparazioni come hamburger, panini, patatine, pizza, pollo fritto, solo per citare le più comuni. Anche se il fast food per come lo conosciamo oggi nasce nel Novecento, questo stile alimentare avrebbe origini molto più lontane. Non tutti sanno, ad esempio, che già nell’Antica Roma c’era l’abitudine di frequentare i thermopolia, luoghi in cui si potevano acquistare cibi e bevande già pronti, da mangiare sul posto oppure da portare via. Erano dei locali adiacenti la strada, dotati di un bancone, al cui interno si trovavano dei vasi di terracotta usati per tenere in caldo le bevande e gli alimenti, tra cui pesce salato, pane abbrustolito, zuppe di legumi. Una sorta di antenato del moderno “bar”, insomma. È poi nel Medioevo che si consolida l’abitudine del “cibo di strada”, mentre dobbiamo aspettare il XIX secolo per vedere diffondersi in Gran Bretagna uno dei piatti anglosassoni tipici dello street food e del fast food, ossia il fish and chips, commercializzato da venditori ambulanti, senza dimenticare che la pizza stessa, come abbiamo visto nella storia della pizza, era venduta inizialmente proprio in questo modo.

Il primo fast food? L’antenato dei distributori automatici

Il primo distributore di cibo negli Stati Uniti
Michael LaMonica/shutterstock

Quando si pensa al fast food, i primi nomi che vengono in mente sono McDonald’s e Burger King, probabilmente. Molti non sanno, però, che quello che può essere considerato il primo fast food della storia si chiama “Automat”. Si trattava di un servizio simile a quello offerto dagli odierni distributori automatici: inserendo delle monetine, era possibile acquistare varie pietanze, dai primi ai secondi piatti, fino ai dessert. Le persone potevano scegliere autonomamente il cibo, che si trovava all’interno di compartimenti di vetro, senza bisogno di camerieri. Il primo ristorante automatico nacque a Berlino a fine Ottocento, ma poi fu negli Stati Uniti che questo tipo di servizio divenne molto popolare, a partire dal 1902. 

La nascita delle prime catene di fast food 

Hamburger, patate fritte e pizze, cibi tipici del fast food
Foxys Forest Manufacture/shutterstock

Nonostante il grande successo, gli Automat erano destinati a scomparire nel corso del tempo, cedendo il passo alle catene di fast food che conosciamo oggi. Tra le prime (da molti ritenuta la prima in assoluto) c’è la White Castle, nata nel 1921 da un’idea del fondatore Billy Ingram che decise di realizzare un’azienda a conduzione familiare vendendo piccoli hamburger di forma quadrata a 5 centesimi. La White Castle, in particolare, ha aperto la strada alle aziende di fast food del futuro standardizzando il metodo di preparazione dei panini. 

Bisognerà invece aspettare gli anni Cinquanta per vedere la nascita di McDonald’s (anche se il ristorante che inizialmente avevano i fratelli Rick e Mac McDonald’s a San Bernardino, California, risale agli anni Trenta) e di Burger King, quest’ultimo a Miami, in Florida. Negli Stati Uniti, sempre negli anni Cinquanta, vide la luce anche la catena KFC, Kentucky Fried Chicken, famosa per il suo pollo fritto. Il decennio successivo vide la nascita di Subway, famosa per i suoi panini, mentre tra la fine degli anni Cinquanta e i Sessanta si affermarono le prime grandi catene di pizzerie, come Pizza Hut e Domino’s Pizza. Negli anni Ottanta, in Italia, fu invece la volta di Burghy (tempio dei “paninari”, fenomeno di costume giovanile diffuso in quegli anni), acquisita poi negli anni Novanta da McDonald’s.

Guardando ai tempi più recenti, molti fast food si sono evoluti integrando i propri menù con preparazioni che andassero maggiormente incontro a una richiesta di alimenti più salutisti, ma anche per rispondere alle esigenze di chi segue un’alimentazione che non prevede carne, pesce o prodotti derivanti da animali. Ecco allora che diverse realtà hanno iniziato a proporre anche veggy menù – tra sandwich, panini, zuppe e burger – insalate e piatti ipocalorici. Nel frattempo, tecnologia e automazione sembrano farsi sempre più strada, come abbiamo visto parlando dell’uso dell’AI nella ristorazione. Non ci resta dunque che domandarci quale sarà il prossimo step della storia dei fast food e i cambiamenti che ci aspettano in futuro. Voi cosa ne pensate? Conoscevate le origini e l’evoluzione di questo tipo di ristorazione?

 

Immagine in evidenza di: Triff/shutterstock

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