Storia, varianti e ricetta degli alfajores: tipici dolci sudamericani

     

    Qual è la prima cosa che vi viene in mente se vi dico: dulce de leche? Scommetto che molti di voi hanno subito pensato al Sud America, dove questa crema spalmabile a base di latte e zucchero dal colore caramellato è onnipresente in tantissimi dessert e dolci al cucchiaio, ma non solo. Proprio in America Latina, infatti, e in particolar modo in Argentina, esistono dei biscotti ripieni farciti da questa crema dolcissima e a dir poco irresistibile: gli alfajores. Friabilissimi e presenti in tantissime versioni, sono molto delicati e uno tira l’altro. In questo articolo vi parlo della loro storia, delle loro varianti e della loro golosissima ricetta. Curiosi di scoprirla?

    Dalaifood/shutterstock.com

    Storia e origini degli alfajores, un’invenzione araba 

    Gli alfajores sono dei dolci presenti in tutto il Sud America e in particolare in Argentina, anche se in realtà le loro origini sarebbero ben lontane dalle terre oltreoceano. Si tratterebbe infatti di un’invenzione araba (il nome “alfajor” deriva dalla parola araba “al-hasu” che significa proprio “ripieno”), arrivata prima in terra spagnola e solo nel quindicesimo secolo anche in America Latina per azione dei “conquistadores”. 

    La loro storia rimane incerta, e le loro origini sono oggi contese tra Spagna e Argentina. In Spagna, dove questo dolci sono molto diffusi durante il periodo natalizio, vengono realizzati con pasta di mandorle, noci e miele, mentre in Argentina e Sud America si preparano con farina di grano e maizena, tradizionalmente gustati insieme al mate, l’infuso tipico. Ad ogni modo, si tratta in entrambi i casi di dessert estremamente dolci, perfetti a fine pasto o durante la pausa caffè. Sapevate che oggi ne esistono tantissime varianti? Scopriamone alcune! 

    Classico, di maizena e norteño: alcune varianti degli alfajores argentini

    Anche se abbiamo visto che l’origine degli alfajores è contesa tra Spagna e Argentina, è in terra latina che questi dolci hanno trovato il loro migliore campo d’espressione e si sono diffusi in tantissime varianti. Che sia con il cioccolato, il dulce de leche o la meringa, tutte le versioni condividono lo stesso elemento comune: due dischi di morbido biscotto con in mezzo un ripieno dolce. Vediamo le più famose! 

    Classico 

    L’alfajor classico è tipicamente composto da due biscotti fatti di farina di grano e amido di mais, tipicamente ripieni di dulce de leche e poi ricoperti da cioccolato fondente (alfajor negro), cioccolato bianco o zucchero a velo compatto (alfajor blanco). Con un diametro di circa 5 cm, si sciolgono in bocca al primo morso da quanto sono friabili e si trovano in tutti i supermercati, sia in Spagna sia in America Latina. 

    Di maizena 

    Questa variante è senza dubbio la più friabile e tenera, nonché la più cara. La sua particolarità è data proprio dal biscotto, che in questo caso viene fatto con farina di mais, mentre il ripieno resta il tradizionale dulce de leche. Morbidissimi, una volta cotti vengono ricoperti da cocco grattugiato e poi venduti nelle pasticceria sia in versioni mini che maxi. Se il ripieno è gluten free, questa versione è adatta alle diete per celiaci. 

    Santafesino 

    È l’alfajor tipico della città di Santa Fe, città dell’argentina e capoluogo dell’omonima provincia. In questo caso il biscotto è sostituito da 3 dischi di pasta brisé non salati e un ripieno di dulce de leche e poi cosparso da una glassa di zucchero, che lo rende ancora più dolce. 

    Rogel 

    Questa particolare versione dell’alfajor è molto simile a quella santafesina, ed è possibile trovarlo anche nella versione torta. Il plus di questa variante: la meringa italiana in superficie. Pensate che l’alfajor Rogel si può trovare nelle pasticcerie anche in versioni giganti, con oltre 20 strati di dischi di pasta brisé!

    Norteño

    Come si deduce dal nome, questo particolare alfajor proviene dalla parte nord dell’Argentina, nonché la patria della canna da zucchero. Il ripieno dell’alfajor norteño si compone infatti da una sorta di meringa fatta con albume, miele e canna da zucchero, ed è contenuto tra due dischi concavi simili a dei crackers. Golosissimo, purtroppo è piuttosto difficile da trovare: spesso infatti anche le pasticcerie più fornite non hanno questa variante, e l’unico modo per reperirlo è recarsi alle fiere di prodotti regionali. 

    Moderno 

    Nulla a che vedere con quello tradizionale, l’alfajor moderno utilizza farine alternative come quella di riso, di carruba e di segale, cereali soffiati e ingredienti vegani. Sta riscuotendo un discreto successo, soprattutto tra i clienti più salutisti, anche se quello più amato resta indubbiamente quello tradizionale. 

    La ricetta degli alfajores: la versione classica argentina

    Dolores Preciado/shutterstock.com

    Il procedimento per preparare gli alfajores non è poi così diverso da quello della pasta frolla sablé: basterà lavorare insieme tutti gli ingredienti per poco tempo fino ad ottenere un panetto liscio, farlo riposare e poi stenderlo fino ad ottenere dei dischi da circa 5 cm di diametro. Una volta cotti, andranno farciti con abbondante dulce de leche (o la crema spalmabile che più preferite), rotolati nel cocco grattugiato e poi gustati in qualsiasi momento della giornata. In questo articolo vi spiego la ricetta per fare quelli classici: vi ho fatto venire voglia di prepararli? È il momento di mettersi a cucinare! 

    Ingredienti

    • 300 gr di maizena 
    • 200 gr di farina 
    • 180 gr di burro 
    • 150 gr di zucchero 
    • 3 tuorli 
    • q.b. di estratto di vaniglia 
    • 2 cucchiaini di lievito chimico
    • q.b. di dulce de leche 
    • q.b. di cocco rapé

    Procedimento 

    1. Per prima cosa setacciate la farina, la maizena e il lievito e mescolatele tutto insieme in una ciotola capiente; 
    2. A parte mescolate il burro a pomata (per capire se è della consistenza giusta, affondateci un dito: deve essere morbido, della stessa consistenza di una crema) con lo zucchero e lavorateli insieme fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo
    3. Aggiungete al composto di burro e zucchero anche i tuorli, e lavorate bene finché non saranno ben amalgamati al composto. Quindi unite anche l’estratto di vaniglia e mescolate; 
    4. A questo punto, unite anche le polveri precedentemente setacciate e impastate un fino ad ottenere un composto simile a una frolla. Dovrete lavorarla il meno possibile, giusto il tempo di amalgamare tra loro gli ingredienti (se dovesse risultare troppo secca, aggiungete un cucchiaio di latte); 
    5. Una volta pronto, lasciate riposare il composto per circa 30 minuti coperto con un canovaccio pulito. Nel frattempo, preriscaldate il forno a 180 gradi;
    6. Trascorso il tempo di riposo della pasta frolla, stendete l’impasto con un matterello fino ad ottenere uno spessore di circa 4 mm. Con un coppapasta di 5 cm ricavate dei biscotti e disponeteli man mano su una teglia ricoperta da carta da forno, ben distanziati tra di loro;
    7. Infornate per 15/20 minuti, controllando che non si imbruniscano troppo; 
    8. Trascorso il tempo, sfornate i biscotti, lasciateli raffreddare e poi farciteli con abbondante dulce de leche. Infine rotolate i bordi nel cocco rapé e gustate! 

    E voi conoscevate gli alfajores? Vi piacerebbe provare questa ricetta? 


    Immagine in evidenza di: irina2511/shutterstock.com

     

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