All’hotel Mediterraneo di Sant’Agnello non manca nulla

Siamo sullo sky cocktail bar dell’hotel Mediterraneo, a Sant’Agnello, proprio nell’ora del tramonto che tinge di rosso la linea dell’orizzonte, mescolandosi al blu del mare. Sarà una frase scontata, ma la vista toglie il fiato e si allarga in tutta la sua bellezza 360°. C’è Arturo Iaccarino ad agitare lo shaker sul grande banco del bartender, e uno dopo l’altro prendono forma i cocktail: ognuno ha il suo bicchiere perché possa essere valorizzato al massimo, goduto in tutto il suo piacere. La carta è ricca, dinamica e anche divertente.

Unforgattable Summer è la drink list dei signature dove incontriamo, e apprezziamo, Ulisses Tempatation. Già, il mito omerico proprio a Sorrento riuscì a vincere la tentazione delle sirene e la bella Parthenope per il dolore si suicidò, come racconta proprio l’Odissea. Nella coppa da martini in mix ci sono Malfy gin, aperitivo Gamondi, estratto di agrumi sorrentini, acqua di mare e aquafaba. Siamo certi che a Ulisse sarebbe piaciuto tantissimo. La drink list è lunga, dai signature, ben dieci vivaci portavoce della terra delle sirene, i classici definiti Perfect Cocktails, poi i Perfect Gin & Tonic, e gli Alchool Free Mocktails. E poi impeccabile la selezione di champagne, vini e spirits ai quali abbinare i finger food, i crudi di mare, che arrivano dalla cucina.

L’Hotel Mediterraneo ha ricevuto un importante riconoscimento, la Chiave Michelin, per l’eccellenza nell’esperienza alberghiera. Ce la raccontano emozionati Piero e Francesco Monti, cugini e soci dell’elegante struttura avviata nel 1912 da nonna Etta. Da allora il percorso dell’ospitalità è stato in continua crescita, partendo dal successo dei Grand Tour che ad inizio Novecento vedevano viaggiare, per studio e per conoscenza, i giovani delle famiglie aristocratiche d’Europa e degli Stati Uniti.

[[ima2]][[ima3]][[ima4]]Al piano proprio sotto il Vista Sky Bar ci rechiamo per la cena, Vesuvio è il fine dining dove ad accoglierci c’è lo chef Giuseppe Saccone. Anche la sala ristorante gode di una vista piena sul panorama che spazia dal golfo di Napoli alla penisola sorrentina. Giuseppe è di Torre del Greco, la città della costa nera vesuviana che vanta la paternità di numerosi chef valenti, oltre ai naviganti, ai pescatori e artigiani del corallo, famosi nel mondo. Un imprinting importante che solletica con efficacia e autenticità la creatività dello chef. La simpatia e l’innata accoglienza garbata dei sorrentini, solare, caratterizzano fortemente l’esperienza in questo luogo. Il gusto è grande protagonista nei piatti di Saccone, mai in sottotono, spazia tra i sapori della costiera, con una mano particolarmente felice, elegante, valorizzata dalla precisione con un tocco costante di modernità. Allievo di Gualtiero Marchesi, ne ricorda l’eleganza e, appunto, la precisione.

Il Vesuvio panoramic Restaurant propone vari percorsi degustativi: La Tradizione, menù che ripropone i piatti di Nonna Etta, fondatrice dell’hotel, che amava cucinare negli anni ’50 per i suoi ospiti e familiari – tra questi i protagonisti dei meravigliosi pranzi domenicali, una pagina importante della storia italiana. Di tutto un po’: un percorso ampio ma veloce per chi ama degustare tante pietanze senza allungare il tempo a tavola, una serie di tapas di territorio. Che Sorpresa, menu di 5 portate scelte dallo chef, proposto a 110 euro (disponibile anche in versione vegetariana e vegana). E noi abbiamo scelto proprio questo.

[[ima5]][[ima6]][[ima7]]Dopo i crudi di mare degustati per l’aperitivo: Baccalà al nero di seppia con maionese di baccalà; Tagliatella di pasta fresca semi integrale alle alghe con crostacei, molluschi, profumata al linone e polvere di alghe; Ricciola alle erbe della costiera in crosta di sale accompagnato da scarola alla napoletana con polvere di olive e capperi, aromatizzata alla menta; O’ Femminiello è il nome del limone di Sorrento, ne ha la forma, profumi e sapori il dessert.

Sia il ristorante che il cocktail bar sono aperti anche per gli esterni all’albergo.

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