Croazia, non solo turismo ma anche vino di qualità

La Dalmazia, regione costiera della Croazia che si affaccia sul Mar Adriatico, è rinomata non solo per le sue incantevoli spiagge e le città storiche, ma anche per la sua tradizione vinicola. Con una storia che risale a migliaia di anni fa, la produzione di vino in questa regione ha prosperato grazie al suo clima mediterraneo, al terreno ricco e alla passione dei suoi viticoltori che ben si traduce in una foto che racconta vigne ad alberello su terreni scoscesi e suoli pietrosi.

Una grande scoperta per un territorio che racconta la diversità del terroir con un paesaggio che varia da colline boscose a terrazzamenti rocciosi, qui le viti della regione prosperano in una miriade di condizioni. Oggi la Croazia conta oltre 1.500 produttori di vino che si prendono cura di circa 16.000 ettari vitati con circa 250 varietà diverse coltivate e 134 autoctone: in particolare sono 3 le varietà più popolare Graševina (32 %), Malvazija Istriana (12 %) and Plavac Mali (10 %).

Una nazione che sempre più sta puntando sul turismo, sulle produzioni enogastronomiche e sulle diverse differenze dei territori. In Dalmazia, dove oggi si concentrano quasi la metà dei produttori croati, esistono 23 denominazioni su 5.000 ettari vitati dove si coltivano principalmente le uve bianche di Pošip, Debit, Maraština, Bogdanuša, Malvasia dubrovačkae quelle rosse di Plavac Mali, Babic, crljenak o tribidrag (che altro non è lo zinfandel/primitivo), Plavina e Cabernet Sauvignon e Merlot.

[[ima3]][[ima7]]Qui si coltivava uva e si produceva vino già 3.800 anni fa dagli abitanti originari conosciuti come gli Illiri, seguirono la fondazione delle antiche città greche e l’arrivo dei romani sulla costa dalmata, avvenuta una crescita notevole.

Qui i vigneti di Dingač, Ivan Dolac e Bucavac rappresentano un originale monumento naturale al lavoro umano, alla perseveranza e all’impegno. Si trovano sulle pendici rivolte verso il mare con 44 gradi di pendenza e si possono coltivare soltanto a mano e con tanti sacrifici: una lotta per ogni pugno di terra che gli intensi venti invernali e le piogge avrebbero sciacquato in mare se non fossero stato protetti dai muri a secco.

[[ima2]]Il Concours Mondial de Bruxelles ha acceso i riflettori sui vini dalmati e sulle varietà tipiche, dando l’opportunità a giornalisti, sommelier e buyer presenti di visitare le cantine, Tomić (sull’isola di Hvar), nella zona di Komarna&Neretva, le cantine di Rizman e nella penisola di Peljesac, Grgić e Miloš.

[[ima4]]Nella regione vinicola dalmata si trovano tra i più antichi vigneti al mondo coltivati ininterrottamente, come la piana di Stari Grad, patrimonio mondiale dell’UNESCO. Negli ultimi 25 anni questo territorio ha vissuto una notevole trasformazione della viticoltura che ha portato alla creazione di stili di vino contemporanei, ottenendo riconoscimenti internazionali: con la sua straordinaria bellezza naturale, il ricco patrimonio culturale e la crescente attenzione per l’enoturismo, la sostenibilità e la digitalizzazione, negli ultimi anni è diventata una destinazione turistica sempre più popolare.

[[ima5]]Un’ultima notizia, tra i 1.205 vini rosati di tutto il mondo che si sono contesi le ambite medaglie del Concours Mondial de Bruxelles, il “Trofeo Vinolok” Rivelazione internazionale, Gran Medaglia d’Oro, è andato a un vino rosato italiano: Villa Codevigo Gaudenzia 2019 (Chiaretto di Bardolino Doc) della tenuta Vigneti Villabella mentre il Sangro Rosato 2023 (Cerasuolo d’Abruzzo) della Cantina Frentana (Abruzzo) è stato premiato con una Gran Medaglia d’Oro.

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