Cin cin Calabria: nove cocktail bar da non perdere

Sa111anta Tarallo – Scalea (Cosenza)

Samanta Tarallo, fiorista designer figlia d’arte e wedding planner, con studi in Scienze Politiche e Management alle spalle, ha lanciato a Scalea un format che non ha eguali, in cui il rituale del bere diventa parte di un viaggio sensoriale a tutto tondo. Ha innestato la miscelazione in una dimensione esperienziale, tra composizioni artistiche floreali da lei create ed essenze di Calabria. Il coreografico store nella Riviera dei Cedri si palesa come un vero e proprio spazio creativo. Il bar, qui, è parte di un tutto che si rimodula costantemente, dalla drink list, all’esposizione dei fiori, allo schema del salotto, seguendo il mood delle stagioni. Porta l’ospite a seguire un percorso immersivo sempre diverso. Il cocktail è l’amplificatore di un sistema di stimolazioni sensoriali complesso, in cui ogni dettaglio richiama l’altro. Aromi, colori, sapori e profumi del territorio vengono sapientemente intrecciati.

Segue il bar Emiliano Magurno, che ha dato l’impronta homemade alla proposta del locale. Il signature che esprime bene lo spirito del progetto si chiama Capsicum: tequila infusa al peperoncino, miele di acacia (prodotto dallo stesso Emiliano) e liquore ai fiori di sambuco.

Experience Cafè – Rocca Imperiale (Cosenza)

All’Experience Cafè la miscelazione è fortemente “agricola” e a km0. Enrico Calzuola crea i cocktail in base a ciò che produce nell’azienda agricola che conduce, in regime biodinamico, insieme al fratello Daniele, nell’agro di Rocca Imperiale. Dagli agrumi ai frutti, alle erbe aromatiche e officinali, attinge a una ricchissima dispensa per esaltare la Calabria, l’anima mediterranea nelle sfumature delle stagioni.

Enrico crea lasciandosi ispirare dal calendario della campagna e mettendosi in ascolto del cliente. Così i suoi cocktail sono estemporanei, sartoriali. Non segue la mixology contemporanea, rivisita i grandi classici trasformandoli in un’esperienza di bevuta talmente legata al territorio da essere irripetibile altrove. Dunque il Gin tonic lo interpreta caricandolo di tutto il gusto e la potenza aromatica del limone di Rocca Imperiale Igp, il re degli agrumi di questa parte di Alta Calabria, utilizzando sciroppo homemade e gin prodotti con questa pregiata varietà da lui coltivata.

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SoleLuna – Castrovillari (Cosenza)

SoleLuna è lo storico ritrovo ai piedi del Pollino per gli amanti del Margarita: l’iconico cocktail è una delle specialità di Paoletto, così come è chiamato da tutti il fondatore e barman Paolo Settino, che si diverte a proporlo anche declinato con i sapori del territorio. Denota la vocazione per i grandi classici dell’arte della miscelazione, eseguiti con grande maestria.

Il grande amore di Paoletto sono i distillati tipici messicani: mezcal e, appunto, tequila. Passione che coltiva con assidui viaggi studio in Messico tra tipici bar, con la ricerca di nuovi produttori e approfondimento dei rituali del bere. Un patrimonio che poi riporta nel locale traducendolo in un’ampissima proposta di referenze, sempre aggiornata, e in una rivisitazione delle ricette tradizionali. Come fa con il Negroteco, a base di mezcal e fava Tonka, il drink che più rappresenta il suo stile. 

Mistura – Trebisacce (Cosenza)

Lo trovate sullo stradone che taglia il paese longitudinalmente da Nord a Sud, sull’antico percorso della statale jonica, il locale dei fratelli Cesarini: il Mistura. Figlio di una storia di incontenibile passione per la miscelazione e l’accoglienza, arriva alla fine di numerosi tentativi di “mettere la testa a posto” sconfitti ogni volta dalla trascinante seduzione dell’arte del bartendering.

Vincenzo, Pierluigi Valerio Cesarini aprono il loro Mistura alla fine del 2017, dopo aver lavorato in enne bar e locali un po’ dovunque in Italia. È aperto dalla mattina alla sera tardi, per rispondere a tutta la clientela che gli gira intorno. Ma è la sera che accende la sua vera anima, e luci, musica, odori trascinano questi 80 metri quadri in stile “pubbino rustico” nello straordinario mondo degli speakeasy metropolitani. Il pouring dei fratelli Cesarini è di una precisione, equilibrio ed eleganza rari a queste latitudini. Dritti, puliti, netti: i loro cocktail sono un qubit che ogni sera appare proveniente da un altro mondo, su questo stradone di suddica provincia. 

Blackshed – Cosenza

Francesco Vocaturo lascia Cosenza per l’Australia e qui si fa le ossa dietro al banco. Cresce così tanto da approdare al Purl di Londra. Per conto del celeberrimo speakeasy segue anche le drink list dei luxury resort del gruppo One and Only. Poi la virata, il rientro a casa, a Cosenza, dove apre Blackshed, uno dei locali più all’avanguardia e interessanti nel panorama meridionale.

Nello spazio, reso volutamente minimale, non ci sono bottiglie o altri elementi da bar ad accogliere l’ospite, ma un grande monolite dietro al quale Francesco si dedica a preparare i cocktail solo con spirits e basi da lui prodotte. Si muove con rigore da chef, la scena riporta agli omakase. I drink sono frutto di studio e messa in pratica delle tecniche più innovative e dell’uso di quei macchinari solitamente impiegati nella chimica e farmaceutica, che gli consentono di scomporre, estrarre, trasformare materie prime. Il risultato è una bevuta sorprendente, in tutti e per tutti i sensi. Tra i drink che più rispecchiano Vocaturo segnaliamo il Cheese Peasy con mezcal, vermouth dry, orange curaçao, soluzione salina, angostura, servito con feta al garum di funghi affumicato.

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La Bodega – Cosenza

Roberto Gulino nel panorama calabrese ha fatto da apripista in materia di mixology contemporanea legata alla cultura del bere bene. È stato uno dei primi a mettere al centro del proprio lavoro la promozione del proprio territorio. La Bodega, il progetto che ha avviato otto anni fa, ha dettato tendenza e continua a essere il locale di riferimento per la movida cosentina.

La cifra stilistica di Gulino si caratterizza per il giusto equilibrio tra ispirazione ai grandi classici e utilizzo delle tecniche più all’avaguardia al fine di rendere la bevuta immediata e facilmente comprensibile. I suoi drink sono fortemente identitari, grazie alla rigorosa scelta delle materie prime locali, facendo rete con piccoli agricoltori e aziende agricole impegnati sul fronte della qualità. Ha anche affinato una dote da liquorista, creando il proprio gin e un amaro che esprimono fortemente l’attaccamento alla terra. 

 

Badia – Cosenza

Badia è un giovanissimo progetto sull’arte della miscelazione ma già conta un grande seguito. Merito di Corrado Pucci, bartender vulcanico ritornato in patria dopo tanti anni di gavetta fuori dalla Calabria e di affinamento in alcuni stellati di Londra. Nel piccolo locale di Cosenza, nella caratteristica piazza Tommaso Campanella, rende la Calabria totalmente protagonista.

Appassionato di miscelazione americana, Pucci si diletta a rivisitare i classici seguendo la linea della tipicità. Le preparazioni homemade sono tutte realizzate con i prodotti locali. Il Negroni calabro descrive questo approccio, preparato con gin infuso al bergamotto, bitter infuso con peperoncino e cedro, vermouth rosso, nebulizzazione con liquirizia. Pucci mette in campo bravura ed estro creando sul momento, in base alle preferenze del cliente, e lo fa con il fare e la sensibilità da barman d’altri tempi.

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102 – Lamezia Terme (Catanzaro)

Aperto al tramontare del 2022, il locale di Francesco Materazzo e Simone Stocco è uno dei connubi più interessanti di bistro e cocktail bar del Sud Italia. Collocato in pieno centro, alle spalle della Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, nel magico centro storico di Nicastro-Lamezia, il 102 si presenta come uno speak-easy contemporaneo, con il suo rituale campanello da suonare all’ingresso per essere accolti all’interno del locale.

Simone Scotto è un giovane bartender dal pouring elegante e preciso, capace di misture a un tempo di grande equilibrio e intensità. Crea estratti e basi di produzione propria, delimita uno spazio ampio e straordinariamente efficace alle note erbacee e vegetali che parlano schietta la lingua della terra calabrese. La proposta di Simone Scotto declina una miscelazione contemporanea particolarmente intrigante alla quale il costante richiamo al territorio calabrese conferisce ricchezza di sfaccettature gustative e infinita possibilità di twistare e riscrivere i classici. Di particolare qualità la proposta analcolica. Da non perdere la proposta della cucina, a cura di Francesco Materazzo, che di per sé giustifica la visita.

Brezza – Soverato (Catanzaro)

Da Brezza, il bistrot degli Abbruzzino, la mixology gioca una parte importante all’interno del format gustativo ed esperienziale. Il drink qui ha una forte connotazione gastronomica, conquista lo spazio a tavola in armonia con le originali pietanze di mare pensate da papà Antonio e figlio Luca, quale elemento imprescindibile dell’assaggio. Al bar opera Antonio Cristofaro. Si muove in tandem con la cucina sui binari della mixology contemporanea, sondando nuove stimolazioni sensoriali, spaziando verso campi inusuali.

Tra questi i vini naturali, utilizzati dal barman come fonte di ispirazione per il rituale di bevuta e come ingredienti per la sperimentazione. Brezza, drink iconico del locale, è quello che più rappresenta lo spirito di ricerca e innovazione, il punch dedicato alla cultura enoica con Vitovska, rhum capoverdiano, cherry manzanilla, estratto di zenzero, miele millefiori, sale e birra gose da gustare in abbinamento alla tempura di pesce. La creatività è incanalata dentro una visione zero scarti, un’altra nota caratterizzante i cocktail di Cristofaro e che denota l’anima fortemente contemporanea del progetto.

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