Quando è nata la pizza? Tra tradizioni e leggende, ecco la storia millenaria del piatto simbolo d’Italia

     

    Simbolo d’Italia, e soprattutto della città di Napoli, la pizza è un piatto che ha saputo conquistare il mondo. Le ragioni del suo successo, probabilmente, sono da ricercare nella semplicità e versatilità di questa preparazione: la pizza, infatti, è ottima nella versione più semplice e basica, ma può essere abbinata anche a tanti ingredienti diversi, realizzando, di volta in volta, appetitose varianti.

    Prima di diventare la ricetta che conosciamo oggi e che deve i suoi natali a Napoli –  l’arte del “pizzaiuolo” napoletano è stata nominata patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO – la pizza ne ha fatta tanta di strada. Tuttavia, nonostante sia così amata e celebrata, non tutti ne conoscono le origini: non ci resta allora che scoprire la storia della pizza ripercorrendo insieme le principali tappe che hanno portato alla nascita di questo piatto prelibato!

    Come e quando è nata la pizza: una storia che parte da molto lontano

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    Come per molte altre ricette, anche la storia della pizza si perde nella notte dei tempi e non è facile ricostruirne la genesi in modo chiaro e preciso. Sembra che le sue radici provengano da molto lontano e che il più antico antenato sia da ricercare, addirittura, tra il Paleolitico e il Neolitico: è infatti in questo periodo che, in seguito alla scoperta dell’agricoltura e alla coltivazione dei cereali, l’uomo cominciò unire la farina con acqua realizzando un impasto da cuocere. Tuttavia, bisognerà aspettare gli Egizi per vedere introdurre la lievitazione, passaggio fondamentale nella produzione del pane.

    Le origini della pizza si intersecano con quelle del pane stesso, ma a quando risalgono le prime preparazioni che si avvicinano di più al concetto di “pizza”? Premesso che siamo ancora distanti anni luce dalla pizza che intendiamo oggi, per rispondere a questa domanda dobbiamo spostarci nell’antica Roma, dove si usava consumare una focaccia di forma rotonda, realizzata impastando farina, sale ed erbe aromatiche. Secondo alcuni, sarebbe proprio il poeta Virgilio la prima fonte letteraria della pizza: nel celebre poema epico Eneide, infatti, si parla di una focaccia che veniva usata come base per contenere i cibi.

    Quando si inizia a parlare di “pizza”?

    Dal nostro viaggio nelle origini più antiche della pizza emerge come questo piatto nasca, in primo luogo, da una serie di gesti e tradizioni che accompagnano l’uomo sin dall’antichità, e che uniscono e accomunano tutti i popoli. Proprio per questo la pizza è strettamente imparentata con altre preparazioni come, ad esempio, la pita greca, araba ed ebraica, o il naan, pane indiano tradizionale (a proposito di ricette provenienti da tutto il mondo, abbiamo dedicato un precedente articolo a 6 modi di preparare il pane senza lievito). Ma quando si inizia a parlare di “pizza” e da dove deriva questo termine?

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    La prima volta in cui appare questa parola in riferimento a una focaccia è il 997 d.C. a Gaeta, in Lazio, all’interno di un documento notarile relativo alla locazione di un mulino. In seguito il nome appare in diversi altri documenti storici, a partire dalla fine del XII secolo fino al Cinquecento, la maggior parte dei quali redatti in varie località dell’Abruzzo.

    Sulle origini del nome, come spesso accade, ci sono diverse teorie: tra le ipotesi, la possibile provenienza da un vocabolo alto-tedesco antico bizzo o pizzo, che avrebbe preso i significati di “boccone, pezzo di pane, focaccia”,  e la possibile derivazione dall’arabo pita o pitta.

    La nascita della pizza: come si diffonde la ricetta che conosciamo oggi

    Che Napoli sia considerata la patria della pizza è cosa certa, ma quando ha fatto capolino questa ricetta nella città del Vesuvio? Se fino ad ora abbiamo ripercorso le radici più antiche di questo piatto, ora vedremo quando è apparsa la pizza per come la intendiamo, in che modo è nata e come si è diffusa.

    Com’era la prima pizza?

    Tradizione vuole che la madre di tutte le pizze sia la cosiddetta pizza alla Mastunicola, il cui nome, secondo una versione, significherebbe “Maestro Nicola”, colui che l’avrebbe ideata, mentre un’altra teoria sostiene che derivi da uno dei suoi ingredienti, il basilico, che in napoletano si dice vasinicola. Chi era convinto che la prima pizza della storia fosse la Margherita dovrà quindi ricredersi, anche perché bisogna ricordare che il pomodoro, uno degli ingredienti essenziali della Margherita, verrà importato in Italia solo dopo la scoperta dell’America.

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    La leggenda racconta che a inventare la pizza alla Mastunicola, intorno al Cinquecento, sia stato proprio questo vecchio panettiere di Rua Catalana, uno dei migliori della città, unendo sul disco di pasta una serie di semplici ingredienti: strutto, basilico, formaggio e pepe. Di questa storia, tuttavia, non si hanno notizie certe, e nemmeno dell’effettiva esistenza del suo inventore. In ogni caso, la pizza alla Mastunicola rappresenta la ricetta più antica di pizza che oggi conosciamo.

    L’affermazione della pizza e il (felice) connubio con il pomodoro

    Il periodo storico in cui la pizza napoletana, e quindi la pizza moderna, comincia ad affermarsi è il Settecento. La svolta più importante si ha proprio con l’introduzione del pomodoro nella ricetta: ecco allora che la pizza diventa sempre più simile a quella che conosciamo e che amiamo oggi, anche se ancora non ci sono tracce di mozzarella.

    Le pizze cominciano a essere vendute da venditori ambulanti e vengono consumate come cibo da strada. I primi forni specializzati risalgono alla metà del Settecento.

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    L’affascinante storia della pizza Margherita

    Ora che conosciamo l’evoluzione della tradizione culinaria della pizza, ci resta una domanda: quando è nata la celeberrima pizza Margherita? È vero che è stata creata appositamente in onore della regina?

     

    Anche in questo caso non è semplice ricostruire in modo chiaro le origini della preparazione e le sue circostanze. Secondo la leggenda, tutto accadde nel 1889. Re Umberto I e la regina Margherita di Savoia si sarebbero recati a Napoli e avrebbero convocato alla reggia di Capodimonte, dove soggiornavano, Raffaele Esposito, secondo la storia il pizzaiolo più famoso della città. Recatosi a corte (in base a un’altra versione li avrebbe ospitati nel suo ristorante), Esposito avrebbe preparato tre pizze diverse: una marinara, una Mastunicola e una pizza a base di pomodoro, mozzarella e basilico.

    Tradizione vuole che la regina abbia apprezzato soprattutto quest’ultima, anche per via dei colori che ricordavano quelli della bandiera italiana: quando ne chiese il nome, il pizzaiolo le avrebbe risposto “Margherita”, in suo onore. Secondo questa versione, il giorno dopo, la regina gli avrebbe inviato addirittura una lettera di ringraziamento che oggi viene esposta in una nota pizzeria di Napoli.

    Secondo più parti, tuttavia, questa storia sarebbe solo una leggenda. Tra gli aspetti evidenziati, ad esempio, il fatto che quella pizza esistesse già nel 1889. Come si legge nel regolamento UE che accredita la denominazione Pizza Napoletana nel registro delle specialità nazionali garantite, “Le pizze più popolari e famose a Napoli erano la «marinara», nata nel 1734, e la margherita, del 1796-1810, che venne offerta alla regina d’Italia in visita a Napoli nel 1889 proprio per il colore dei suoi condimenti (pomodoro, mozzarella e basilico) che ricordano la bandiera dell’Italia”. Stando così le cose, dunque, la pizza non sarebbe stata inventata appositamente per lei.

    In ogni caso, qualunque sia la verità, la Margherita resta la pizza più conosciuta al mondo e forse, oltre che per la semplicità e la bontà degli ingredienti, è amata anche per la storia affascinante che la circonda.

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    La diffusione della pizza nel mondo e il riconoscimento UNESCO

    Bisognerà aspettare il secondo dopoguerra perché la pizza cominci a diffondersi anche nel Nord Italia, varcando i confini della città partenopea. Furono primariamente i migranti italiani, invece, a farla conoscere all’estero, in particolare negli Stati Uniti.

    Nel tempo la pizza napoletana ha saputo affermarsi sempre di più, tanto che, come anticipato, nel 2010 è stata riconosciuta come specialità tradizionale garantita dall’UE, e dal 2017 l’arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano è dichiarata Patrimonio Immateriale UNESCO.

    Quando si celebra la giornata mondiale della pizza?

    Dopo questi riconoscimenti importanti non poteva mancare una giornata mondiale dedicata alla pizza. Tutti gli amanti di questa preparazione saranno dunque lieti di sapere (se già non ne fossero a conoscenza) che il 17 gennaio si celebra la giornata mondiale della pizza, data scelta in onore di Sant’Antonio Abate, patrono dei pizzaioli. Un’occasione in più, quindi, per rendere omaggio a questa ricetta tutta italiana e approfittarne per gustare la propria pizza preferita!

    Conosceva la storia della pizza? Avete altri aneddoti curiosi da raccontarci sulle sue origini? Scrivetecelo nei commenti!

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