L’arte di affinare i formaggi: come creare un prodotto dalle caratteristiche uniche

formaggi affinati

Sei un appassionato o un’appassionata di formaggi? Quando ti parlano di “degustazione di formaggi” ti brillano gli occhi? Be’, è un po’ quello che succede a me quando in tavola viene servito questo alimento che, da sempre, amo moltissimo. Proprio per questo, quando sono venuta a conoscenza del mondo dei formaggi affinati mi sono incuriosita e ho cercato di saperne di più. Cosa vuol dire affinare un formaggio e qual è la peculiarità di questi prodotti? Quali sono le differenze rispetto all’aromatizzazione e in che modo si esegue questa procedura? Scopriamolo insieme in questo articolo!

Cosa significa “affinare” i formaggi? Tutto su questa tecnica

formaggi affinati in vendita
Studio Peace/shutterstock

L’affinamento è una procedura che permette al formaggio di sviluppare caratteristiche uniche di aroma, sapore e consistenza. Non a caso questo processo viene definito un’arte, proprio perché viene studiato e curato nei minimi dettagli e richiede molta competenza e sensibilità da parte di chi la esegue. Durante questa fase, infatti, il formaggio subisce delle trasformazioni che portano un prodotto già di ottima qualità a evolvere in una vera e propria esperienza gustativa. Il  procedimento consiste nel conservare il formaggio in un luogo specifico, con precise condizioni di temperatura, umidità, e spesso a contatto con determinati elementi naturali, al fine di ottenere un prodotto unico e prezioso. Parliamo quindi di un sistema diverso dalla classica stagionatura e, come vedremo fra poco, esistono diverse modalità di esecuzione.

Il ruolo dell’affinatore, l’“alchimista” che personalizza i formaggi

L’affinamento è una fase complessa e delicata, che richiede una figura esperta e specializzata: l’affinatore. Diverso dal casaro, il suo compito è quello di accompagnare il formaggio in un percorso volto a valorizzare e a esaltare caratteristiche e aromi. Il risultato sarà un prodotto con una personalità unica e inimitabile.

L’affinatore comincia dalla selezione accurata della materia prima, sceglie le condizioni e i trattamenti adeguati e poi segue il formaggio durante tutto il processo. Per fare questo lavoro, deve possedere diverse competenze: conoscere bene il formaggio da trattare, le sue peculiarità e prevedere il tipo di cambiamenti a cui andrà incontro nelle condizioni a cui sarà esposto. L’affinamento, quindi, non è una tecnica improvvisata, ma un procedimento studiato in ogni minimo particolare. 

Quali tecniche di affinamento dei formaggi esistono?

formaggio di fossa affinato nelle foglie di vite
francesco de marco/shutterstock

In generale, l’affinamento può avvenire grazie al contatto del formaggio con determinati prodotti naturali oppure grazie alle specifiche condizioni in cui viene fatto affinare:

  • nel primo caso, le forme di formaggio vengono avvolte in prodotti e sostanze naturali come foglie di vite e fieno, oppure immerse nelle vinacce, per esempio: durante la maturazione, il formaggio assorbirà aromi e sapori di questi elementi, acquisendo un profilo organolettico distintivo;
  • nel secondo caso, a influire è soprattutto l’ambiente in cui il formaggio viene riposto, come grotte o fosse che, offrendo particolari condizioni di temperatura e umidità, influenzano la maturazione del prodotto. 

Qual è la differenza tra affinare e aromatizzare un formaggio?

formaggi affinati su tagliere per degustazione
picturepixx/shutterstock

L’affinamento e l’aromatizzazione possono sembrare simili, ma in realtà si tratta di due tecniche ben distinte. L’affinamento avviene dopo la produzione del formaggio, mentre l’aromatizzazione durante il processo di caseificazione: ingredienti come erbe aromatiche, spezie o tartufo, infatti, vengono aggiunti alla pasta del formaggio. Si tratta di un metodo più semplice, ma da cui si possono comunque ottenere prodotti pregiati e di alta qualità. Spesso, inoltre, in questo caso si tratta di formaggi freschi o a breve stagionatura.

Ora che conosciamo di più sul mondo degli affinati, non ci resta che correre ad assaggiarli, magari organizzando una degustazione di formaggi! A questo proposito, ricorda che il formaggio, in generale, andrebbe servito a temperatura ambiente, estraendolo dal frigorifero circa 20 minuti prima del consumo, per apprezzarne meglio il sapore. Inoltre, sarebbe utile non superare le 5-6 tipologie a degustazione e cominciare da quelle più delicate, passando via via a quelle dal sapore più intenso.

E tu avevi già sentito parlare dell’affinamento dei formaggi? 

 

Immagine in evidenza di: Carlos Gonzalez Ftva/shutterstock

 

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