Vernaccia di San Gimignano, ecco dieci bottiglie che ci hanno convinto (molto)

Con la manifestazione Regina Ribelle, giunta alla seconda edizione, il Consorzio della Vernaccia di San Gimignano ha colto l’occasione per presentare, al pubblico finale e agli addetti al settore, l’annata 2023, oltre alla versione Riserva prodotta in varie annate. Sono stati giorni impegnativi, che hanno coinvolto più di 1000 winelover e 90 giornalisti provenienti da tutta Europa. La presentazione dell’annata a maggio, decisa lo scorso anno, è stata apprezzata da tutti, per un affinamento migliore del prodotto. Da un punto di vista generale, si conferma che i risultati migliori sono forniti quando la Vernaccia riposa più a lungo in cantina, guadagnando in aromaticità e complessità gustativa, e non è un caso che aumentino le versioni a uscita ritardata, magari come selezioni, o un’attenzione sempre maggiore per la Riserva.

La 2023 è stata un’annata davvero particolare, rispetto alla precedente la produzione ha subito una riduzione di oltre il 35%, per vari motivi. Da un lato, l’eccesso di piovosità tra aprile e giugno, con 100 millilitri oltre la media del periodo, dall’altro due picchi di calore compresi tra fine luglio e fine agosto. In prossimità della vendemmia si sono raggiunti anche i 40° e non era più possibile porvi riparo. Malgrado queste problematiche, è aumentato il numero delle bottiglie immerse in commercio, con quasi 4,8 milioni di fascette distribuite, un segnale che fa ben sperare per il successo del vino su un mercato internazionale.

DI seguito le dieci migliori Vernacce, a nostro giudizio. 

[[ima2]]CAPPELLA SANT’ANDREA – CLARA STELLA
Paglierino, con note appena verdi all’esame visivo. Profumi di mandorla, quindi cenni vegetali, note di pepe bianco, frutto vivo come susina. Piacevole la bocca, intrigante, complessa, fine, succosa. Finale caldo e saporito.

CESANI
Paglierino, carico alla vista. Bella nota di mela gialla intensa, quindi maggiorana e timo, anche mentuccia. Bocca di buon peso, calda all’ingresso, vivace elegante. Finale succoso, caldo e armonico.

COLLINA DEI VENTI – GIADRA
Paglierino nella parte visiva. Naso appena tostato e fumé, quindi cenni di carne, poi frutti come albicocche verdi, anche iodato. Buon ingresso in bocca salino, scattante, vivo, buona succosità, con finale lungo e vivace.

IL COLOMBAIO DI SANTA CHIARA – SELVABIANCA
Paglierino scarico molto cristallino. Naso molto intenso, deciso, vivace, di ribes, susina, agrumato di cedro, vegetale di mentuccia. Bocca calda all’inizio, elegante succosa, appetitosa, salina al punto giusto.

SAN BENEDETTO
Paglierino abbastanza carico nella parte visiva. All’olfatto risulta un naso divertente, con frutti quali ribes bianco e mela verde, quindi note di erba cedrina, di freschezza piacevole. Finale lungo, succoso e prolungato. 

[[ima3]]SAN QUIRICO
Paglierino scarico nella parte visiva. Al naso è intrigante con note di alghe, iodato, anche cenni di tabacco accennato, quindi frutti come mela e pera. In bocca ha polpa, peperone verde al retrogusto. Finale convincente.

TENUTA LA VIGNA
Paglierino scarico. Note di fiori bianchi come gelsomino, quindi frutti come mela e ribes, gentili. In bocca ha carattere, gusto, succosità, bella evidenza. Finale in crescendo caldo e armonico.

TENUTA LE CALCINAIE
Paglierino abbastanza carico. Note appena accennate di tè e camomilla all’inizio, poi mela cotogna e cenni di pepe. In bocca ha sapore, ricchezza, salinità prolungata, è vivace e ricco, bel nerbo acido per un finale lungo e caldo.

TERUZZI – ISOLA BIANCA
Naso fresco ed elegante su colore paglierino scarico. Note floreali con fiori di campo, frutti come lychées, pera accennata. Piacevole in bocca, succoso, caldo e armonico. Finale elegante e continuo.

VAGNONI
Paglierino carico. Naso evoluto di toni maturi, di pesca cotogna, quindi cenni minerali, anche lieve tabacco. Bocca calda, soda, gustosa, salina, convincente al gusto, prolungato. Finale lungo e sapido.

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