Spirits Magazine, un nuovo periodico su distillati e mixology
È nata una nuova rivista sulla miscelazione d’autore, un tema in grande crescita e sempre più intrecciato al mondo gastronomico. Si chiama Spirits Magazine ed è un periodico a cadenza bimestrale, diretto da Bruno Petronilli: una tiratura di 60 mila copie iniziali su liquori, distillati e tanto altro narrati da firme autorevoli, a 9,90 euro
Il numero d’esordio racconta il viaggio tra Medellín e Roma della vodka legata a Pablo Escobar, una serie di itinerari alla scoperta del mezcal o dei migliori cocktail bar di Venezia, un focus sui packaging più creativi, una visita al Camparino in Galleria e l’intervista a Emanuele Balestra, grande bartender. Per noi di Identità Bruno Petronilli è un collaboratore colonna del progetto Bollicine del Mondo e delle nostre Guide, ai Ristoranti e alle Pizzerie e Cocktail Bar.
Nel 2017 fonda e dirige la rivista James Magazine, prestando attitudini giornalistiche per raccontare un mondo di cui conosce bene il passato, il presente e sopratutto le tendenze future. Oggi, una nuova importante sfida, spiega Petronilli: «Spirits Magazine nasce dall’incontro con Luca Carta, editore che conoscevo e stimavo. Siamo subito entrati in sintonia su progetti in comune. In poco tempo abbiamo deciso di creare una rivista verticale e per certi versi trasversale del mondo Spirits, una mia grande passione da sempre. Amo i distillati e i cocktail: me ne sono occupato fin da quando ho iniziato a fare il giornalista».
[[ima2]]Autorevoli i collaboratori: «Non potevo che chiamare a collaborare i giornalisti con cui realizzo James da sempre: nomi importanti come Andrea Cuomo, Nicola Di Nunzio, Andrea Grignaffini, Erika Mantovan, Andrea Matteucci, Alessandra Meldolesi, Laura Pacelli, Giovanna Romeo. Li ringrazio tutti. Con loro, anche due professionisti straordinari come Maurizio Trezzi e Marco Gemelli, grandi esperti di Spirits e Cocktail. Con ognuno di loro ho instaurato immediatamente un’incredibile sintonia, sono molto felice. Io credo ancora fortemente nella carta e vedo anche nella distribuzione in edicola, un antidoto alla velocità a volte insostenibile della comunicazione, diciamo, tecnologica».
Ogni notizia e ogni pensiero non possono essere sempre consumati o prodotti alla velocità della luce, digitando uno smartphone: «Prendiamoci il nostro tempo, per raccontare e per leggere, facendo magari due passi, andando in edicola».[[ima3]][[ima4]][[ima5]]