Relax, cibo e vino: ospitalità in cantina
Bella stagione, tempo di gite fuori porta. «Nella speranza che il tempo non faccia più “le bizze”, con le temperature primaverili arriva anche il tempo di fare quattro passi tra le colline – dice Raffaele Foglia, curatore della newsletter Identità di vino -. A questo punto anche noi di Identità di Vino non potevamo tirarci indietro, ma lo abbiamo fatto a modo nostro, suggerendo infatti delle mete per le gite fuori porta legate al vino. Non solo gite, ma anche vere e proprie vacanze: abbiamo infatti deciso di suggerire qualche buona cantina che abbia anche adeguate strutture per l’accoglienza. Relax, buon cibo e – ovviamente – un buon bicchiere di vino: il modo migliore per lasciare alle spalle i problemi della quotidianità, il rumore del traffico, lo stress degli impegni. Il miglior investimento, infatti, è quello della salute, anche psicofisica. Ecco i nostri suggerimenti, nella consapevolezza che in Italia, dal punto di vista dell’accoglienza in cantina, ma anche della ristorazione legata al mondo del vino, si stanno facendo importanti passi in avanti».
Mura Mura in un Monferrato fiabesco
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Mura Mura, Relais Le Marne e ristorante Radici: il convivio e la visione di Guido Martinetti e Federico Grom in un Monferrato fiabesco. Il progetto che celebra il buon vivere è stato pensato dalle menti talentuose di Guido Martinetti e Federico Grom che hanno saputo creare un luogo dove convivono ospitalità, ristorazione e una cantina emozionale a Costigliole d’Asti dal nome magico: Mura Mura. Un nome non di fantasia e perfettamente rispondente alla realtà: nella lingua malgascia significa “lento lento”. Ecco la cantina che ricorda i grandi Château francesi: semplicità apparente, luci perfette per mettere in risalto dettagli e una sala degustazione essenziale. A poca distanza c’è il ristorante Radici condotto da Marco Massaia, mancato avvocato e cuciniere autodidatta. Una tavola che esalta materie prime, tecnica e si arricchisce di contaminazioni dal mondo. Un luogo integrato al Relais Le Marne dove nulla è lasciato al caso. Due residenze che si allineano al concetto di Rigore e Fantasia, i temi portanti dai vini Mura Mura. Camere diverse tra loro, uno spazio dedicato allo sport con palestra e piscina coperta di 25 metri dotata di tre corsie con vista sulle vigne e aperta tutto l’anno. Un’ospitalità non scontata fatta di eleganza contemporanea, arte, cultura e un ingrediente invisibile che si chiama senso del convivio, insito nel DNA dei proprietari. Cinzia Benzi
Balestri Valda, cura per le api e per le persone
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Balestri Valda è una cantina nota anche per prendersi particolare cura delle api. Un’attenzione scrupolosa alla biodiversità, che è bello condividere insieme al suo vino. Ecco perché questa cantina di Soave ha puntato anche sull’ospitalità: per far vivere in profondità un’esperienza che passa dalla bottiglia e dalla cantina e prima ancora da un territorio ricco di vita e di sfumature. È nato così Arcadia Wine Resort per gustare prodotti, ma anche una bellezza paesaggistica e architettonica. Il Soave classico esprime bene questo rapporto strettissimo, con la sua spiccata mineralità che richiama al suolo vulcanico, come le note fruttate. L’idea è di permettere di fermarsi, degustare vino, conoscere le api e il loro incessante lavoro quotidiano. È nelle radici dell’azienda, perché da subito Guido Rizzotto nel dedicarsi ai vigneti ha voluto mantenere il bosco come intrinseco alleato. Con la moglie Milena, e poi la figlia Laura (accanto, il marito Federico), che ha creduto nella naturale scelta dell’ospitalità. Suite esclusive, piscina infinity di acqua salata e vasca idromassaggio con vista sul castello medievale, prodotti biologici alla base della raffinata colazione, mountain bike elettriche per esplorare i vigneti perché il filo conduttore, la musa, è sempre lui: il vino. Marilena Lualdi
Vallarom per immergersi nella natura
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Nella valle attorno a Rovereto si colloca la Vallagarina, vera e propria porta del Trentino e anello di congiunzione tra culture diverse; un’area sorprendente per la bellezza dei paesaggi e per la tranquillità che si respira. In questo scenario si trova Avio, città del vino e del Castello del FAI, località in cui si colloca l’azienda agricola biologica Vallarom, una cantina a conduzione familiare, autentica e protesa verso il rispetto dell’uomo e dell’ambiente. Giunta alla sua terza generazione, è gestita da Filippo Scienza e sua moglie Barbara, perfetti padroni di casa e custodi del territorio, che affiancano alla produzione del vino l’ospitalità. Il loro delizioso maso è immerso nel verde, circondato da boschi, viti, piante da frutto e qualche alveare. Solo tre le camere che richiamano i nomi dei vini dei vigneti sui quali si affacciano: Fuflus, Marzemino e Pinot. Dotate di tutti i confort sono perfette per chi cerca momenti di assoluto relax e armonia. Tutto segue la filosofia del rispetto, del recupero, del non spreco e dell’ecosostenibilità, la struttura è inoltre adatta anche agli ospiti diversamente abili e completa l’offerta con un piccolo centro benessere e una piscina esterna perfetta per la bella stagione. Fosca Tortorelli
Borgo San Daniele, la forza degli elementi
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Sono 18 ettari di vigneti fra le zone vinicole del Collio e dell’Isonzo: questo è Borgo San Daniele dei fratelli Alessandra e Mauro Mauri, una piccola oasi di pace in Friuli-Venezia Giulia. Qui si producono vini da vitigni autoctoni e monovitigni – Malvasia, Friulano, Ribolla Gialla e Pinot Grigio – e si racconta con un’espressività e personalità notevole il territorio. Aprite per esempio una bottiglia di Arbis Blanc – un uvaggio di Chardonnay, Pinot Bianco e altri vitigni – e oltre alle note varietali potrete apprezzare i fiori e le erbe dei campi che circondano l’azienda. A Borgo San Daniele, oltre a fermarsi per l’esperienza di degustazione dei vini, si può anche soggiornare in tre camere curate e spaziose, che sono a disposizione degli ospiti, oltre alla cucina che è spazio comune. Ciascuna delle stanze porta il nome di un elemento – aria, terra e fuoco – e, se sono tutte caratterizzate da un arredamento country e ricercato, si distinguono per l’uso dei colori: tenui ed eterei quando si parla di aria, caldi e avvolgenti per la camera legata alla terra e alle radici; infine, toni accesi per il fuoco, la sistemazione più vicina alla cantina, di cui arriva talvolta anche il profumo. E nel tempo libero? Ci si può riposare a bordo piscina o decidere per uno dei tanti percorsi naturalistici o culturali che i dintorni offrono. Amelia De Francesco
Ricasoli, viaggio nella storia del Chianti Classico
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La prima “ricetta” del Chianti Classico risale al 1872, quando il barone Bettino Ricasoli scrisse la sua interpretazione di questo vino, che «riceve dal Sangioveto la dose principale del suo profumo». Una frase che è possibile ritrovare anche nella cantina Ricasoli, a Gaiole, durante uno dei tour guidati proposti dalla storica azienda. Di certo non dovete perdere la visita al maestoso Castello di Brolio, un pezzo di storia davvero unico. Non deve mancare anche l’assaggio dei vini, dove il Chianti Classico rimane il principe della produzione della cantina. E poi potreste aggiungere anche un pranzo o una cena all’Osteria di Brolio, dove è assicurata una proposta di piatti legati al territorio, ma anche con un pizzico di originalità, ma soprattutto con tanto gusto e raffinatezza. E poi, guardando queste colline, non viene voglia di fermarsi una notte o due a godere del loro abbraccio? A questo punto basta prenotare anche un soggiorno all’agriturismo, dove si sposano il rustico e l’eleganza. Raffaele Foglia
Rifugiarsi nell’ex convento di Quercia al Poggio
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Quercia al Poggio in origine era un convento di frati Vallombrosani ma nell’ottocento divenne un borgo rurale contadino completamente autosufficiente, dove vivevano circa sessanta persone. Oggi è una cantina con ospitalità a Barberino Tavernelle, nel cuore pulsante del Chianti Classico: acquistata nel 1997 da Michela e Vittorio Rossi si estende su una superficie di circa 100 ettari e produce circa 90.000 bottiglie in totale. Una vera e propria riserva naturale, dove le viti e gli ulivi, sono coltivati seguendo i criteri di un’agricoltura biologica, immersi in un contesto boschivo, ricco di biodiversità e dove vengono allevati i vigneti di Sangiovese, Ciliegiolo, Canaiolo, Colorino, Malvasia nera e Malvasia Bianca le uve coltivate che danno vita a tre Chianti Classico DOCG (Gran Selezione Vigna le Cataste, Chianti Classico Gallo Nero e Chianti Classico Riserva), un Rosso di Toscana e un Vinsanto. Adagiata tra boschi autoctoni di pini, cipressi, roveri e querce nei quali si rincorrono antiche storie, Quercia al Poggio oggi dispone anche di dieci appartamenti, un rifugio dalla quotidianità e dallo stress della vita moderna. Salvo Ognibene
Mormoraia, dove la frenesia è messa al bando
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Un antico convento fra le colline di San Gimignano ospita l’azienda agricola Mormoraia affacciata sul borgo storico delle Torri e più giù sulla rigogliosa Val d’Elsa solcata da vigneti e uliveti. Produzione biologica, vini riconoscibili e fin da subito anche un’offerta di soggiorno in quello che oggi è molto più di un agriturismo. Fuori dalla frenesia e dai ritmi della città si possono, realmente e non solo su un dépliant, vivere serene e immersive esperienze toscane. E ciò che a noi appassionati più interessa, guastare e apprezzare dell’ottimo vino. A San Gimignano la Vernaccia, oltre ad aver trovato condizioni eccellenti per esaltarsi, si fa longeva e si presta a crescere con il passare delle stagioni e degli anni. Questo anche grazie all’età dei vigneti più dotati come nel caso di Astrea, la Vernaccia Riserva di Mormoraia, prodotta con uve provenienti da vitigni di oltre 40 anni e raccolte un po’ in là nella maturazione per conferire una maggior concentrazione zuccherina. La degustazione dei vini e la cena nel ristorante Il Fienile si completano con il pernottamento in una delle bellissime camere del resort, arredate in classico stile toscano – minimal ed elegante allo stesso tempo – con vista sui vigneti per chiudere un cerchio fatto di relax, piacere e tranquillità. Maurizio Trezzi
Ruffino tra cantine storiche e vigne
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Se la vostra meta primaverile è la Toscana, Ruffino vi offre una serie di possibilità per divertirvi e rilassarvi nella natura. L’experience inizia con la scoperta della Tenuta Poggio Casciano, alle porte di Firenze, vero cuore pulsante dell’azienda. Qui potrete visitare le cantine storiche e vivere un’esperienza gourmet al ristorante le Tre Rane, che interpreta i prodotti del territorio con creatività. Naturalmente non mancheranno le degustazioni delle molte tipologie di vino: noi vi consigliamo Alauda, le cui uve provengono esclusivamente da Poggio Casciano ed è la più alta espressione di questo terroir. Nel vigneto Poggio al Mandorlo si coltiva il Merlot, il Cabernet Franc proviene dal vigneto Rapale e il Colorino dal vigneto Alexander. Tutti i vigneti si trovano a un’altitudine compresa fra i 290 e 450 metri sopra il livello del mare con suoli caratterizzati da una ricca presenza di argilla, calcare e piccole percentuali di limo. Il vostro rifugio per la notte? Di sicuro Casa Ruffino, che dispone di 8 camere immerse tra le colline e i vigneti del Chianti. Vi sveglierete il giorno successivo, nel silenzio della campagna, perfettamente riposati e felici. Annalisa Cavaleri
Roccafiore, farsi coccolare in Umbria
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Immerso nella campagna vicino a Todi, il Roccafiore Wine Resort, della famiglia Baccarelli, rappresenta un esempio da prendere a modello di accoglienza nei confronti dell’ospite, per la cura dei particolari del luogo e l’attenzione al benessere durante il soggiorno. L’offerta delle camere si divide in tipologie che vanno dalla classic alla suite, ma il fiore all’occhiello è rappresentato dallo chalet, che si trova circondato da vigneti, progettato secondo i criteri dell’architettura sostenibile, quindi con materiali a basso impatto ambientale ed energia green. Il ristorante Fiorfiore propone una cucina stagionale con ingredienti di territorio, a partire dall’olio ottenuto da olivi di proprietà e dai maiali allevati in azienda, oltre ad avere una carta dei vini di incredibile ampiezza, con grande scelta di champagne importati direttamente dall’azienda. Nella Spa è possibile usufruire di massaggi olistici, terapie del colore e degli aromi, oltre a trattamenti di bellezza ed idroterapici. Molto interessante anche lo spazio dedicato alle opere di artisti contemporanei. La cantina nasce alla fine degli anni Novanta per la volontà di Leonardo, che la conduce insieme al figlio Luca: fin dall’inizio si è caratterizzata per la produzione di vini prodotti con vitigni autoctoni, da agricoltura biologica, caratterizzati da uno stile elegante, di grande finezza, rispettosi delle caratteristiche del territorio nel quale si trovano. Leonardo Romanelli
Valle Reale in Abruzzo, camere con vigna
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Tra le provincie di Pescara e L’Aquila, nel punto in cui si incontrano il Parco Nazionale del Gran Sasso, il Parco Nazionale della Majella e il Parco Regionale Naturale del Sirente-Velino, si trova Valle Reale. È il cuore montuoso e selvaggio della regione, un vero tesoro di biodiversità, dove nel 1998 la famiglia Pizzolo ha deciso di recuperare un vecchio vigneto di Montepulciano, rinvenuto all’interno della proprietà, acquisita anni prima. Oggi Leonardo Pizzolo gestisce circa 46 ettari di vigneto distribuiti su 5 appezzamenti tra le località di Popoli e Capestrano. Una vera e propria “viticoltura di montagna”, che segue un approccio sostenibile e si basa su principi di agricoltura biodinamica, per dar vita a vini identitari e riconoscibili. A completare la proprietà, da qualche anno c’è la foresteria San Calisto – Camere con vigna, una raffinata guest house circondata dai vigneti e immersa nella natura boschiva dei Parchi d’Abruzzo: due camere spaziose e una suite, elegantemente arredate con elementi di design essenziale e pezzi di artigianato locale, realizzati con materiali naturali. Agli ospiti è dedicata un’esperienza privata ed esclusiva, che si compone di una visita ai vigneti e all’archivio storico e una degustazione dedicata abbinata ad alcune eccellenze del territorio. Adele Granieri
Cottanera per assaporare l’Etna
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Alle pendici settentrionali dell’Etna e a 700 metri sul livello del mare, con 67 ettari di vigneti su pietra lavica e una splendida cantina nel comune di Castiglione di Sicilia (Catania), Cottanera è uno dei brand più celebri in Italia e all’estero per la qualità dei suoi vini. L’azienda, che prende il nome da un antico borgo rurale vicino alle vigne lungo la riva del fiume Alcantara, dopo la scomparsa del fondatore Guglielmo Cambria, oggi è guidata dai suoi figli Mariangela, Francesco ed Emanuele, e da suo fratello Enzo. All’ombra del vulcano più alto d’Europa, Dimora Cottanera è il luogo ideale dove trascorrere qualche giorno dormendo tra i vigneti e degustando prodotti autoctoni d’eccellenza. La struttura è il risultato di una recentissima e sapiente ristrutturazione in chiave contemporanea della storica villa della famiglia Cambria e dei magazzini di nocciole, un tempo cuore pulsante della tenuta agricola. Tredici camere distribuite in diversi ambienti, differenti per forma e cromie, piscina all’aperto, area wellness, palestra, area degustazione, palmento e dehor con vista sulle vigne.Punto di forza dell’esperienza l’offerta food tipicamente siciliana: formaggi, i pregiati salumi dei Nebrodi, il miele delle api locali, le marmellate con la frutta a km0, le torte, le crostate e i biscotti fatti in casa. Ovviamente è possibile godere di una o più delle 11 etichette prodotte dall’azienda, tra cui l’imperdibile cru Etna Rosso Riserva contrada Zottorinoto. Davide Visiello