Pizze al sapor di primavera. Le nuove proposte di Dry Milano

La primavera “chiama” leggerezza e tanto vegetale. Il “mondo pizza” risponde con idee che permettono di assaggiare spicchi che sappiano essere in linea con il cambio delle temperature.

Non manca all’appello Dry Milano, una delle più iconiche pizzerie della città, che mette in scena ogni sera la costanza e la dedizione di Lorenzo Sirabella e di Edris Al Malat al bancone.
Cominciamo dal food. Sirabella si sta concentrando sempre di più sull’elemento vegetale e, così, insieme ai grandi classici, il menù Dry Milano si arricchisce di ingredienti di primavera provenienti dal progetto “orto di Dry”, che ha iniziato a dare i suoi primi risultati.

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«Con la primavera si apre una stagione di nuovi slanci e nuovi progetti: primo tra tutti l’orto, una realtà che stiamo imparando a conoscere e lavorare, che ci richiede tempo per trovare la strada giusta, ma che siamo certi ci darà modo di inserire elementi sempre più freschi con sapori autentici privilegiando una filiera corta e proposte menù secondo stagione e disponibilità dell’orto, aumentando la possibilità di inserimenti extra nel nostro menu, che mediamente viene aggiornato e rivisitato ogni 3 mesi» commenta Sirabella.

Green Spring è un esempio delle novità: una tavolozza di sapori e colori vegetali, lavorati in varie consistenze, di cui si utilizzano tutte le parti, scarti inclusi, nel nome della stagionalità e del zero spreco; è una pizza manifesto dove ritroviamo la vellutata di scarola, carciofo arrosto, asparago, crema di carota e arancia, cavolo viola, piselli allo scalogno, chips di topinambur.

Si continua poi con la pizza 5 formaggi, Vermouth e barbabietola, dove la classica 4 formaggi è stata arricchita del caprino, dal gusto acidulo che ben si abbina alla dolcezza della barbietola con riduzione di vermouth rosso ambrato Mancino, completata da polvere di barbabietola (che si utilizza anche in un drink) . Nuovi sapori si rivelano nella proposta Lardo, asparagi e gorgonzola giocando di contrasti tra il gorgonzola piccante in abbinamento alla parte sapida e speziata del lardo e il sapore caratteristico degli asparagi che aggiunge una nota verde intrigante, completata dalla croccantezza delle noci Pecan.

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Non mancano le novità lato cocktail ispirate all’arte: otto proposte inedite e signature cocktail come l’Hibiscus Margarita considerato ormai un classico Dry. «Questo è un periodo sempre straordinariamente vivace a Milano, anche da Dry. Il nostro lavoro è sempre più apprezzato da colleghi che spesso vengono a trovarci, ma anche il mondo della mixologist ci segue e ci gratifica» commenta Edris Al Malat.
La cocktail list per la primavera parte con No Kissing, ispirato all’iconica insegna che illumina la vetrata del locale: rim di sale, tequila infusa con pane (di riutilizzo dalla cucina), ed estratto di rabarbaro. Ha un gusto terroso, fresco e acidulo grazie alle note vegetali che aggiungono freschezza.

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Si prosegue con Starlight dove vengono riutilizzati parti di scarto del lattughino per fare un cordiale a base di kiwi, vermouth ambrato Mancino e vodka Altamura. Si aggiunge consistenza con una chips di kiwi. Il gusto riporta a sentori di prato e frutta, facendo emergere le tonalità della vodka ed i sentori profumati del vermouth ambrato.

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I’m hungry è una dichiarazione di intenti per chi varca la soglia di Dry, consapevole di poter bere e mangiare bene, un cocktail di recupero dove si trovano le bucce dei piselli, unite al succo d’ananas per farne uno sciroppo in abbinamento alla piña Colada, chiarificata con latte di cocco. C’è anche un drink provocatorio: Shaving Foam,  eco di una delle opere che arredano le pareti del locale: un cocktail da fine pasto per accompagnare il drymisù: si recupera il latte della mozzarella di bufala per farne uno sciroppo con caffè, che rivela una texture cremosa e aromatizzata, completato poi dal rum invecchiato Barcelò Imperial, Amaro Lucano, giocando in equilibrio tra spezie, note legnose e gusti fruttati del marsala; a completare una spuma di nocciole.

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