Mirabella presenta “Demetra Senza Solfiti Aggiunti”, un Franciacorta nato per sfidare il cambiamento climatico

Le sfide alla famiglia Schiavi sono concrete e si fondano sulla cultura enologica e un’autentica sensibilità ambientale che gli consente di produrre vini identitari si allineano alla nuova etichetta presentata pochi giorni fa a Milano. Papà Teresio con i figli Alberto e Alessandro hanno puntato molto sul Pinot Bianco, forse perché la provenienza dall’ Oltrepò Pavese in Franciacorta, si focalizzava maggiormente sul Pinot Nero. In verità lo Chardonnay a casa Mirabella è utilizzato già nel 2008 per l’etichetta Élite il primo Franciacorta senza addizione di metabisolfito di potassio, un potente antiossidante che maschera, spesso, note vinose e talvolta non è gradito ai palati più sensibili. Una bollicina che affinava quattro anni sui lieviti per poi passare, nel 2012, a 24 mesi. Oggi nel quartiere generale di Rodengo Saiano hanno deciso di elevare le uve provenienti dai vigneti di Chardonnay piantati nel 1981, mantenendo il tempo di 2 anni di affinamento sur lie per privilegiare le note agrumate e floreali del vino. Demetra Senza Solfiti Aggiunti sostituisce Elite arricchendo la linea Demetra che vanta cinque etichette, tra cui il Millesimato, il Rosé millesimato, il Pinot Bianco e il Pinot Nero.

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«Lo Chardonnay è la varietà che più di tutte in Franciacorta risente del cambiamento climatico – spiega Alessandro Schiavi, contitolare ed enologo di Mirabella -. Nonostante le attenzioni che investiamo in vigna, durante la seconda fermentazione tende a evolvere più rapidamente rispetto a qualche anno fa, e per gustarlo al meglio è stato necessario ridurre i tempi in catasta. Demetra Senza Solfiti Aggiunti punta sulla piacevolezza, ma conserva la cremosità e la sapidità di tutti i nostri vini».

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Una degustazione presso il ristorante Horto di Milano dove lo chef Toé ha ideato un menù in perfetta armonia alle bollicine Mirabella. Demetra Senza Solfiti Aggiunti ha uno stile meno ossidativo e privilegia la freschezza con un sorso che svela note di tè verde e pompelmo rosa. Una base Chardonnay millesimo 2021, grande vendemmia in Franciacorta, con una sboccatura a gennaio 2024 per 3300 bottiglie. Un vino prodotto solo nelle migliori annate (n.d.r. non ci sarà la 2022 perché le alte temperature hanno penalizzato il progetto) e destinato a far parlare nel mondo enologico per la sua unicità.  Il Senza Solfiti Aggiunti è tuttora l’unico Chardonnay in purezza della Franciacorta privo di solfiti addizionati, mentre quelli naturalmente presenti sono inferiori al limite di dichiarazione.

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«Oggi – dichiara Alberto Schiavi responsabile marketing e commerciale dell’azienda di famiglia – il cambiamento climatico ci mette alla prova con un esercizio di raccolta anticipata di uve mature che ci danno il giusto grado alcolico e l’acidità dai profili polifenolici corretti. La maturità delle uve ci consente di non intervenire minimamente con zuccheri e liqueur. Questo spumante è più verticale».

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