Il Basque Culinary world prize ha incoronato lo spagnolo Andrés Torres

Lo spagnolo Andrés Torres, già un giornalista corrispondente di guerra, ha vinto l’edizione 2024 del Basque Culinary World Prize, con menzioni speciali per Angel Leon, spagnolo a sua volta, e per Gisela Wadiana Medina, argentina. Il BCWP, giunto alla nona edizione, è un premio unico assegnato dal Governo Basco e dal Basque Culinary Center, un’istituzione accademica leader nel settore della gastronomia, nell’ambito della strategia integrale Euskadi-Basque Country. Il premio, tenutosdi quest’anno a Lima in Perù, riconosce gli chef che utilizzano la loro conoscenza, talento, creatività e influenza per creare i cambiamenti necessari nella nostra società. Il vincitore riceve un premio di 100mila euro, che deve essere destinato a un progetto scelto dal vincitore stesso per promuovere un cambiamento più vero e profondo possibile.
 
[[ima2]]La giuria è composta da rappresentanti del Comitato Internazionale del Basque Culinary Center e da alcuni degli chef più influenti del pianeta. Presieduta da Joan Roca (Spagna – El Celler de Can Roca), include figure come Gastón Acurio e Pía León (Perù), Dominique Crenn (Francia/USA), Yoshihiro Narisawa (Giappone), Manu Buffara (Brasile), Elena Reygadas (Messico), Trine Hahnemann (Danimarca), Thitid Tassanakajohn (Thailandia), Josh Niland (Australia), Narda Lepes (Argentina) e Mauro Colagreco (Argentina/Francia). Massimo Bottura, fra i fondatori del concorso, quest’anno non ha potuto partecipare per impegni in Italia.

Il dinamico Andrés Torres è alla guida di due progetti interconnessi che combinano cucina, sostenibilità, aiuti umanitari e reportage di guerra. In qualità di fondatore e presidente dell’ONG Global Humanitaria, Torres si

[[ima3]]batte per la sicurezza alimentare, l’istruzione e i diritti dei bambini in dieci Paesi e fornisce aiuti di emergenza in aree colpite da guerre e disastri naturali, facilitando l’accesso dei sopravvissuti a cibo, acqua, servizi igienici, assistenza sanitaria, alloggi e istruzione primaria. Allo stesso tempo, Torres è chef e proprietario del ristorante Casa Nova a Penedés (Barcellona). I concetti di sostenibilità e autosufficienza applicati da Casa Nova hanno fatto guadagnare a Torres una stella verde nel 2023. Una parte dei profitti del ristorante è desinato a Global Humanitaria. Il ristorante ingloba anche pratiche di cucina sostenibile e ricette basate sul know-how acquisito dalle comunità in cui Global Humanitaria è impegnata.

Ma di che piatto va particolarmente orgoglioso? «Uno che significa

[[ima4]]molto per me, e che esprime una parte della storia della mia vita, in cui ho imparato a valorizzare le materie prime che la terra offre, è il Burro affumicato in botte di vino, accompagnato da una patata in pastella con spezie di bosco che raccolgo io stesso di fianco al ristorante. Coinvolgiamo il commensale il quale deve aprire quella crosta per aromatizzare la patata e poi depositarla in un vaso, che consegniamo al tavolo, in modo che in cucina si possa poi fare il compost per l’orto. Quanto ai miei ingredienti preferiti… tutti! Ma se devo evidenziarne uno, opto per le piante aromatiche coltivate nell’orto».

Un po’ di storia. Ebru Baybara (2023) ha vinto il BCWP per il suo lavoro nell’utilizzare la cucina per favorire l’integrazione culturale, lo sviluppo sociale e la biodiversità; Fatmata Binta (2022) è stata proclamata vincitrice per aver valorizzato la sostenibile cultura culinaria nomade e

[[ima5]]esplorato la diaspora della cucina dell’Africa occidentale attraverso l’iniziativa “Dine on a Mat”; Xanty Elías (2021) ha vinto il Basque Culinary World Prize per aver influenzato positivamente l’educazione nutrizionale dei bambini attraverso l’iniziativa Children Eat the Future; lo chef José Andrés (2020) è stato il vincitore per la sua potente, e internazionale risposta ispiratrice alla crisi generata dal COVID-19 offerta attraverso World Central Kitchen; Anthony Myint (2019) ha vinto il premio per aver utilizzato la gastronomia come motore per affrontare il cambiamento climatico; il premio è stato assegnato anche allo chef scozzese Jock

[[ima6]]Zonfrillo (2018), che ha lavorato per preservare la memoria alimentare dei popoli indigeni australiani e ha intrapreso il lavoro di scoperta e recupero di questa antica cultura; la colombiana Leonor Espinosa (2017) ha brillato per il recupero delle conoscenze ancestrali delle popolazioni colombiane con Funleo. Nella prima edizione, il BCWP è stato assegnato alla chef venezuelana María Fernanda di Giacobbe (2016) e alla sua iniziativa basata sull’educazione, sull’imprenditorialità, sulla ricerca e sullo sviluppo, che si concentra sul cacao come fonte di identità, cultura e ricchezza economica in Venezuela.

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